CNCO, 'Déjà Vu' il nuovo album - Recensione
- Redazione
- 7 feb 2021
- Tempo di lettura: 2 min

L'imitazione è la forma più sincera di adulazione e un album di cover è la forma più sincera di flessione vocale. Quale modo migliore per dimostrare che non sei una boy band ordinaria se non quelle note difficili da colpire in quelle canzoni difficili da dimenticare?
"Déjà Vu", il terzo album della sensazione latinoamericana CNCO, accetta la sfida di reinventare alcuni dei più grandi successi spagnoli dagli anni '80 fino ai primi anni 2000 con aplomb e un piccolo aiuto da quella linea di basso reggaeton contemporanea.
Il quintetto prende 13 canzoni romantiche che hanno fatto svenire cuori e orecchie prima che imparassero a parlare e le facessero cantare. Mentre una compilation di quei successi originali sarebbe una playlist nostalgica e mostruosa, questo album intreccia una storia d'amore in ritmi moderni e accattivanti più adatti alla pista da ballo.
"Hero" di Enrique Iglesias ottiene il restyling meno evidente, mantenendo la chitarra acustica ma aggiungendo una ricchezza di gamme alla voce. Il pianoforte da "El Amor de Mi Vida" di Ricky Martin è sostituito con un ritmo latino e tracce di chitarra in una melodia modesta ma orecchiabile; "Entra en Mi Vida" di Sin Bandera subisce un restyling simile.
"25 Horas" di Proyecto Uno va dal folky al contemporaneo mantenendo il suo lato strumentale tribale. La "Dejaría Todo" di Chayanne si trasforma da una tipica ballata di chitarra degli anni '90 in un suono più vivace. "Mis Ojos Lloran Por Ti" di Big Boy va da una semplice tastiera con rap creolo nel mix a una relazione più fluida e romantica. E la ballata pop assoluta di Ricardo Montaner “Tan Enamorados” trova il suo lato sensuale.
L'album ti invita, una seduzione alla volta. Potrebbe essere stato amore qualche tempo fa, ma i ritmi adiacenti al reggaeton conducono con lussuria e CNCO riaccende un diverso tipo di magia all'interno di queste canzoni nostalgiche. Voto 3/5
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