GIIN: LA MIA MUSICA SI ISPIRA AI MITI DEL ROCK DEGLI ANNI '90 - INTERVISTA
- Redazione
- 25 set 2023
- Tempo di lettura: 3 min

GIIN nasce dall’intersezione tra i miti dell’alternative rock anni 90 e il dream pop più recente. Esprime un insaziabile voglia di cambiamento e novità, una continua ricerca di chi sogna mondi diversi attraverso ambiguità, caos, dubbio e nostalgia che non vengono trattati come ostacoli o elementi negativi ma esaltati come protagonisti del viaggio. sapersi perdere, cambiare idea e contraddirsi, GIIN è ritrovarsi in un ambiente rarefatto accompagnati da chitarre distorte e melodie sognanti, è indossare benzina e aspettare l’incendio.
Curiosissimi di conoscere meglio questo nuovo nome della scena indipendente musicale, l’abbiamo intervistata.
È vero quello che si dice, che è difficile essere una donna nella scena musicale? Come sta andando per te?
Non riesco ancora a rispondere a questa domanda, è troppo poco il tempo che ho passato nell’industria e non mi sento di dare una superficiale opinione basata sulla mia ancora piccola esperienza su un argomento così importante. Sicuramente sono dell’opinione che se così tante donne hanno riportato disagio allora la situazione per forza non deve essere delle più favorevoli.
Com’è stato vedere il proprio nome in una line-up che tra gli altri comprendeva anche Moderat, Verdena e Meg?
Gasante. Passatemi il termine, ma è stato veramente una botta di energia e una spinta verso il voler fare sempre qualcosa di più. Sicuramente è anche un motivo per continuare a crederci e un incentivo a lavorare puntando sempre al meglio.
Quanto Roma e la città hanno avuto a che fare con il tuo progetto? In altre parole, GIIN esisterebbe anche al di fuori di Roma?
Tantissimo. Non tanto per il sound della musica romana perché tendo ad ispirarmi ad artisti stranieri, ma perché mi sono sempre ritrovata in luoghi artisticamente stimolanti, anche solo banalmente andando a scuola al Virgilio sono stata sommersa dalla musica tra vari laboratori e concerti organizzati o da noi studenti o dalla scuola stessa. Poi girare per le strade sicuramente mi ha abituato ad uno stile di vita che comunque si riflette nelle mie canzoni. In più ho trovato produttori in grado di darmi quel sound indipendente che volevo e cercavo e che probabilmente città come Milano non sarebbero riuscite a darmi. Quindi si GIIN esisterebbe comunque al di fuori di Roma perché è qualcosa che parte da me indipendentemente dal resto, però avrebbe sicuramente assunto sfumature e colori diversi.
Quali sono i luoghi che hanno a che fare con il tuo nuovo disco in uscita? Dove nascono le idee per i tuoi pezzi?
Trastevere in generale è il luogo di partenza perché è il posto dove vivo e che quindi frequento di più. Ho fatto i buchi per terra muovendomi da scaloni a San Cosimato a San Callisto e si sono create veramente tante situazioni che mi hanno dato l'input per scrivere nuove canzoni, anche a volte non provate in prima persona. Però non ne parlo mai e non penso che lo farò perché sono diventati veramente troppo citati e si è creato questo hype che non per forza condivido. Non mi piace neanche l’idea che la mia musica venga legata ad un posto perché quello di cui parlo nei miei pezzi tende a qualcosa di non necessariamente concreto. Più che luoghi sono emozioni, pensieri e stati d’animo.
E quando potremo ascoltare qualcosa di nuovo?
Non posso ancora darvi una data ma molto presto, proprio in questi giorni sto chiudendo le canzoni in studio e non vedo l’ora di condividerle con voi.
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