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GUIDOBONI - VI RACCONTO "GLU" IL MIO DISCO DI DEBUTTO - INTERVISTA


Guidoboni - Foto di Martina Mele e Gaia Biasini

É uscito venerdì 16 giugno 2023 su tutte le piattaforme digitali il capitolo definitivo del progetto solista di Filippo Guidoboni, in arte, più semplicemente, Guidoboni, tra i nomi più interessanti della scena pop underground, complice della produzione di Alex Elena (Nominato ai Grammy, Alice Smith, Lily Allen, Citizen Cope tra i tanti) e Mattia Mari (L’Avvocato dei Santi, Giuda, Belladonna). Un EP, già anticipato dal più recente singolo "NIENTE PARADISO", che svela anche la focus track "CASA DEI MIEI", raccontando la bellezza e la malinconia di un passato ormai lontano, racchiuso come se fosse una foto di famiglia, una di quelle che tieni nel portafoglio. E in particolare, "CASA DEI MIEI", è un invito ad abbandonarsi alle emozioni e a lasciarsi trasportare dalla bellezza del ricordo.


L’Emilia, il suo cognome e il suo disco. Ne abbiamo parlato in questa intervista. Pronti?


Come hai vissuto da adolescente l’ambiente e la scena musicale in Emilia? E che differenza hai riscontrato con Roma?

Crescere in una città come Ferrara, sebbene possa sembrare una sfida per un musicista che aspira a fare carriera, mi ha insegnato l'importanza della creatività e della determinazione. Come giustamente si può intuire, le opportunità musicali sono sempre state un po’ limitate il che significava che dovevamo sempre spostarci in altre città, anche più grandi come Bologna per poter fare qualcosa. Tuttavia, questo non mi ha mai scoraggiato, anzi, mi ha reso più creativo e mi ha spinto a cercare modi per far progredire la mia carriera musicale.

Essendo cresciuto in una città piccola è anche ovvio che città grandi e dalli grandi scene come Roma o Milano stuzzicavano la mia voglia di uscire e appartenere ad una comunità musicale più grande. Per tanto tempo mi sono sentito escluso ma questo mi ha fatto capire che dovevo lavorare ancora di più per emergere e per farmi conoscere. Quando si parla di carriera musicale, città come Milano, Roma e perfino Palermo offrono un'energia e una comunità musicale che non si può trovare altrove. Ho scelto di spostarmi a Verona perché, in quel momento, lavoravo molto sul Lago di Garda, ma ora sto pensando seriamente di trasferirmi in una di queste città. Come cantautore, ho bisogno di essere circondato da persone che condividono la mia passione e che mi ispirano a migliorare costantemente. Ho iniziato a suonare come forma di sfida verso me stesso poi è diventata subito divertimento e posso ritenermi fortunato perché ho avuto sempre il supporto della famiglia, essenziale per superare le difficoltà. Essere lontani dalle grandi scene può essere una sfida per un musicista, ma può anche essere un'opportunità per sviluppare la propria creatività e determinazione. Tuttavia, alla fine, per raggiungere i propri obiettivi e realizzare il proprio potenziale, è importante essere dove si può trovare quell'energia e quella comunità che possono aiutare a far crescere la propria carriera musicale.


Tutto è iniziato con “Bella figura”, ci riassumi cosa è successo dopo? Pensi fosse arrivato il momento giusto per la pubblicazione del tuo primo EP? Come sta andando?

Per l’esattezza tutto è iniziato con “PORNO”. Doveva essere il primo singolo già 2 anni fa. Poi c’è stata la pandemia, altri brani che ho scritto e l’anno scorso (2022) a gennaio mentre ero bloccato a letto per via del Covid è nata “BELLA FIGURA”. Poi, non voluta da me, c’è stata una procrastinazione nel farla uscire. Ma guardandomi indietro è andata meglio così. I singoli sono tutti usciti a cavallo di una mia apertura a concerti belli in posti importanti quindi hanno avuto sempre degli ottimi ascolti fin dall’inizio. Ora sto cercando di spingere “A CASA DEI MIEI”, l’ultimo singolo ma che apre “glu”.


Quanto è importante oggi l’attività live in un progetto musicale? Più dell’essere attivi sui social?

Faccio parte della vecchia scuola. Bisogna sapere stare su un palco. Bisogna avere paura tutte le volte che sali sul palco. Sia a 15 anni che a 32. Non sopporto l’arroganza dei ragazzini di oggi. Non hanno paura. E se non hai paura non ti metti veramente in gioco. Per la questione sociale quando avevo 17 anni ho visto nascere Facebook, a 20 Instagram e poi tutto il resto. Me lo sentivo che sarebbero diventati obbligatoriamente importanti per ogni tipo di attività. E siamo noi quelli che si sono dovuti integrare a questo nuovo mondo.


Ci racconti una giornata tipo di GUIDOBONI?

La cosa più importante è avere dei punti fissi della giornata. Qualcosa che DEVO fare, tipo non so, andare in palestra, fare la spesa e in mezzo a queste cose poi ci metto letture di libri, serie tv, scrittura, uscire e staccare la testa.


Piani per il futuro?

In questo momento sono chiuso in studio a scrivere canzoni. Consiglio a tutti di seguirmi sui social come Instagram per rimanere comunque aggiornati.




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