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Rio Tommasino, 'Sabato Notte' il mio ritratto più faticoso - INTERVISTA


Dal 2 aprile è disponibile in rotazione radiofonica “SABATO NOTTE” (ADB Mediazioni), il nuovo brano di RIO TOMMASINO già presente su tutte le piattaforme di streaming.

Comincio con una birra e poi finisco a fare a botte”: in questo nuovo singolo, RIO TOMMASINO racconta un suo personale “SABATO NOTTE” che, nonostante un inizio d’impatto, viene descritto in maniera acritica, senza filtri e senza la pretesa di voler sembrare trasgressivo, ma che vuole far immedesimare un qualsiasi ventenne che si approcci al brano e abbia vissuto una storia come quella cantata dall’artista. In un momento di stasi e apatia come quello attuale, questa canzone permette all’ascoltatore di provare o ricordare quelle sensazioni ormai praticamente sopite nella monotonia di una vita “spenta”, non più libera come prima della pandemia.

Spiega l’artista a proposito del brano: «Questa canzone alla fine non è altro che lo sguardo che davi al cielo mentre stava per albeggiare, esattamente un attimo prima di entrare nel portone…».

Il videoclip ufficiale di “Sabato Notte”, diretto da Eleonora Puglia, è stato ideato con l’intento di avvicinarsi il più possibile alle sensazioni che il brano emana. Un video dove i personaggi rappresentano le varie figure che potresti trovare in un locale di sabato notte: una normale coppia di innamorati, un uomo solo al bancone, una barista bello e misterioso, un delinquente con il sigaro che osserva il cantante con attenzione, un gruppo di ragazzi, e i due protagonisti preda di una storia passionale, fatta di conflitti e sesso.


Ci hai raccontato che a 16 anni lavoravi nei villaggi turistici per poter stare sopra ad un palco. Che cosa ti porti dietro di quei giorni?

Ci lavoro ancora nei villaggi e ne sono molto fiero , è una scuola fondamentale e credo che fino a quando riuscirò a fare quadrare gl’impegni ci resterò . I villaggi ti danno la lezione più grande di tutte e ciò che l’arte o comunque le cose che piacciono sono gioie ma anche impegno e fatica .


In che modo “Sabato notte” si inserisce all’interno di “13.13”, il tuo prossimo EP?

“Sabato notte” è un ritratto in un Ep di ritratti e forse è il ritratto più faticoso perché è un ritratto di me ma non è un autoritratto in quanto racconta di un me ventenne che ormai non esiste più , questo parlare del passato in fase di scrittura mi ha aiutato a essere imparziale nel raccontarmi ma quando ho cominciato a preparare l’interpretazione è stato un freno , alcune volte ripercorrere un pezzo di vita è difficile soprattutto se a quel pezzo di vita sono legati così tanti ricordi , scrivere e cantare sono due cose molto diverse per me , riesco ad essere un osservatore cinico e distaccato mentre compongo ma poi quando vado a cantare devo immergermi nella storia e quando la storia è la tue e ti tocca fare un bagno di ricordi le cose si complicano . Oggi ascoltandola mi vengono in mente tutti quei ricordi e quella voce rotta esprime esattamente quel momento della mia vita quando avrei voluto vivere una notte senza un alba a porgli fine .


Qual è stato il momento in cui hai capito che con la musica era ora di “fare sul serio” e cominciare progetto tutto tuo?

Non l’ ho ancora capito ! non mi piace fare nulla sul serio , solitamente quando le cose si fanno serie le mollo , bisogna sempre vivere con una certa dose di leggerezza e a farlo credo di essere abbastanza bravo .


Quanto sei soddisfatto della strada percorsa fino ad oggi?

Molto , ho vissuto anni dove cercavo di andare dietro alle mode e mi sono ritrovato con dei vestiti sbagliati addosso , poi ho smesso , non so come non so perché ma ho capito che di tempo ne abbiamo , ma che comunque quel tempo non è infinito . Ora sono interessato a raccontare storie e lo voglio fare alla mia maniera il risultato è relativamente importante anche se ovviamente riuscire a trasmettere quelle vibrazioni mi fa piacere , ma se il pezzo non arriva mi va bene comunque perché io in cuffia mentre cammino e me lo sento ci volo .


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