THE 24 PROJECT "IMPERO DEL MALE" un conflitto tra l’essere felici e avere paura di essere felici
- Redazione
- 14 dic 2022
- Tempo di lettura: 2 min

Reduce dalla pubblicazione del suo EP di debutto "Chapters", torna il produttore Rodolfo Liverani, in arte The 24 Project, con un nuovo singolo in uscita venerdì 9 dicembre 2022 (in distribuzione Believe Digital) dal titolo "Impero del male". Primo assaggio di una serie featuring di prossima uscita, questo nuovo brano vede la stretta collaborazione con Tigri, cantautore di stanza a Milano che ha esordito un anno fa con l'album "Serenata Indiana", declinando le varie definizioni dell'amore.
Impero del Male è invece una canzone sul conflitto tra l’essere felici e avere paura di essere felici, tra cercare la salvezza negli altri ed il rifiuto di aprirsi al mondo. Il risveglio dell’eroe che ci aiuterà ad accettare noi stessi ed il prossimo è cadenzato da un ritmo trip hop spezzettato, voci post-blues distorte ed epicità orchestrale.
Abbiamo incontrato Rodolfo, in arte The 24 Project e abbiamo parlato di Faenza, la sua città, di futuro e ovviamente del suo impero del male.
In cosa ti ritrovi nel messaggio che lasciate in “Impero del Male”? Mi ritrovo nell’idea che ha avuto Tigri di descrivere questo eroe con la corazza che aspetta il momento di risvegliarsi per uscire dalla montagna come metafora della vita di ogni persona. Ognuno ha dentro di sé un eroe che lotta per qualcosa, per la propria realizzazione, per la propria salvezza o anche solo per un po’ di pace.
Il testo è stato curato anche da te o ti sei totalmente affidato a Tigri? Dopo che ci siamo confrontati un po’ sul mood che volevamo dare al brano, ho lasciato che Tigri si occupasse del testo senza nessun tipo di imposizione. Il mio obiettivo quando faccio dei featuring è proprio quello di far emerge ogni lato dell’artista con cui collaboro.
Hai mai avuto voglia di allontanarti dalla realtà periferica della Romagna per altre scene più allettanti come quella di Milano o Roma? Che cosa c’è di attraente e musicale a Faenza?
In realtà sono tornato in Romagna da qualche anno. Ho vissuto a Parma dove ho studiato al Conservatorio, successivamente mi sono trasferito a Milano dove ho vissuto un annetto. In Romagna, soprattutto durante la stagione estiva, ci sono numerosi eventi e festival un po’ per tutti i gusti.
Ci racconti in che cosa consiste la tua strumentazione casalinga? Il centro nevralgico del mio studio è il computer. Dopo aver sperimentato vari DAW, mi sono legato ad Ableton Live con il quale produco ogni mio brano. Avendo un background come tastierista, ho qualche synth analogico con cui mi diverto a creare qualche suono pazzo. La ciliegina sulla torta del mio studio però è un Fender Rhodes.
Seguiranno altri feat come questo? Ci anticipi qualcosa? Sto lavorando ad altri feat con altri cantanti tutti abbastanza diversi tra di loro. Vi anticipo che c’è già qualcosa di pronto che uscirà nei prossimi mesi quindi rimanete connessi sulle mie pagine social.





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