UN AMORE PIU' O MENO CORRISPOSTO IN "AUTOCAD" IL NUOVO BRANO DI FORSE DANZICA - INTERVISTA
- Redazione
- 13 mag 2023
- Tempo di lettura: 3 min

Dallo scorso 5 maggio 2023 è disponibile su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo di Forse Danzica dal titolo "Autocad", un nuovo capitolo che segue l'EP "Lunaire" per il progetto che fonde influenze di cantautorato e alternative rock con un immaginario oscuro: come dare una chitarra elettrica a Beetlejuice. Qui, un pianoforte giocattolo scandisce un amore che, corrisposto o meno, è un pretesto per costruire sogni e progetti in un mondo dove tutto è distruzione, con il solo scopo di uscirne vivi e sentirsi più leggeri. O forse solo più rassegnati.
Matteo, che abbiamo intervistato, ci ha promesso dei concerti estivi, e ci ha raccontato qualcosa in più su “Autocad”. Ecco com’è andata!
Qual è la storia del tuo nome, e quale legame effettivo hai con la città di Danzica?
Le prime canzoni di questo progetto sono nate durante a una vacanza a Danzica con tutti gli amici che poi ne hanno preso parte a vario titolo, quindi un giorno mentre ci chiedevamo quando fosse iniziato tutto abbiamo detto “forse a Danzica”, e da lì ho tenuto il nome. Danzica è una città bellissima in cui coesistono tante anime architettoniche e culturali. Mi piace perché ha avuto una storia molto ribelle e anomala, sempre contesa tra imperi e stati, e per questo ha sviluppato una sua indipendenza quasi fisiologica, al di là dei governi a cui ha risposto nei secoli. E poi il volo da Orio al Serio costa poco, e ci sono i cantieri navali del Baltico che sono la mia cosa preferita in assoluto.
Mentre invece, Milano ha ufficialmente vinto su Bergamo? Dove sei oggi?
No, niente può vincere su Bergamo, perché quella è e resterà sempre casa mia, e comunque tutti gli altri musicisti che suonano e scrivono con me, quindi Armo e il suo studio, oltre che Omar e Francesco, sono di Bergamo e vivono lì, e buona parte dei miei e nostri momenti creativi avvengono lì. Tra l’altro in questi ultimi anni per certi versi è una città che si sta ravvivando molto, e che finalmente ha una piazza in cui succedono cose, che è Piazzale degli Alpini: quando ero più piccoli era poco più che un muretto dedicato alle droghe leggere, e ci si andava per quello, mentre oggi è uno spazio pubblico costantemente allestito per eventi musicali anche grossi. Però Milano mi piace molto, e risponde alle mie esigenze attuali più di quanto faccia Bergamo, e ora come ora non tornerei indietro, anche perché ritagliare una mia dimensione in questa città strana e per certi versi delirante è stato molto difficile e quindi per un po’ voglio godermela.
Che cosa può essere per te una canzone pop? Rientri in questa categoria?
Ti darò una risposta noiosissima ma non so fare di meglio. Una canzone pop è una canzone che fa parte della tradizione della popoular music, quindi tutto ciò che viene prodotto in seno a un’industria musicale che sforna brani destinati alla diffusione attraverso canali specifici della categoria, un tempo radio generaliste e negozi di dischi, oggi più che altro le piattaforme di streaming. Quindi sì, faccio parte di questa categoria, come tutti noi che facciamo musica all’interno di questa industria, comprendendo tanto il punk rock quanto l’hip hop, la bossanova o il fado. Se si intende il genere musicale in senso stretto credo sia un’etichetta soggettiva che ogni epoca ha utilizzato per racchiudere le sue tendenze, indicando negli anni cose anche molto diverse tra loro. Per quanto riguarda la nostra, le canzoni riconosciute come pop hanno caratteristiche che anche la mia musica ha, per esempio la durata ridotta, l’utilizzo di flow variabili che alla fine hanno le radici nell’hip hop e alcune tematiche ricorrenti a partire ovviamente dall’amore, e altre che la mia musica non ha. Ma è molto variabile. Qualche anno fa un pezzo come Autocad, che non ha un ritornello, sarebbe stato per questo difficilmente considerato come pop, ma oggi è diverso e i fruitori e gli autori di musica strettamente pop sono molto addestrati a questa soluzione, che quindi fa parte delle variabili “accettabili”. Spero di essermi spiegato, ma è un argomento difficile oltre che molto bello.
Come hai impiegato il tuo periodo di assenza dalla pubblicazione di “Lunaire” a questo nuovo singolo? Dobbiamo aspettarci un nuovo disco?
L’ho impiegato a cercare di stare bene, a scrivere di musica sui giornali, a pagare multe, a produrre il disco di Casx uscito il 12 maggio e sì, a scrivere un disco per me.
Forse Danzica è un progetto anche estivo?
Tutto ciò che succede in estate può essere definito per certi versi estivo, no? E qualcosa in estate succederà.
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